Le pesanti direttive OCSE contro i paradisi fiscali

Le direttive dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) contro i paradisi fiscali sono state introdotte per contrastare l’evasione fiscale, il riciclaggio di denaro e altre attività illegali. Le politiche mirano a migliorare la trasparenza fiscale e la cooperazione tra le autorità fiscali internazionali. Queste direttive si basano su diversi principi chiave:

Scambio di informazioni: L’OCSE promuove lo scambio automatico di informazioni tra i paesi membri e gli altri paesi che aderiscono alle sue direttive. Questo scambio di informazioni consente alle autorità fiscali di avere accesso a dati relativi a conti bancari, investimenti e altre attività finanziarie dei contribuenti.
Trasparenza fiscale: I paesi sono incoraggiati a migliorare la trasparenza fiscale, adottando norme e regolamenti che impediscono la creazione di strutture opache, come società offshore e trust, che possono essere utilizzate per nascondere la proprietà effettiva delle attività.
Cooperazione internazionale: L’OCSE sostiene la cooperazione tra le autorità fiscali dei paesi membri e altri paesi che aderiscono alle sue direttive, per facilitare indagini e azioni legali contro l’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro.
Revisione dei regimi fiscali preferenziali: L’OCSE esamina regolarmente i regimi fiscali preferenziali dei paesi membri e raccomanda modifiche per garantire che non favoriscano l’evasione fiscale o il riciclaggio di denaro.
Lista nera dei paradisi fiscali non cooperativi: L’OCSE mantiene una lista di giurisdizioni non cooperative, che non rispettano gli standard internazionali in materia di trasparenza fiscale e scambio di informazioni. I paesi inclusi in questa lista possono essere soggetti a sanzioni e altre misure restrittive da parte dei paesi membri dell’OCSE e di altre organizzazioni internazionali.